Il mio migliore amico… un burattino?

Vuoi che il tuo cane faccia un percorso? Tieni in mano un bocconcino e conducilo, poi però ogni tanto premialo sennò si può disinteressare se non lo premi per troppo tempo. E per farlo venire da al richiamo? Sventola un bocconcino bello grosso. Per fargli seguire la mano per dargli delle indicazioni? Ahhhh questa è troppo semplice te l’ho già spiegato tieni un bocconcino tra le dita e spostagli la mano facendola partire da davanti al muso del cane. E per chiedergli di scendere o salire sul divano? Semplice lo chiami a distanza ed appena arriva…bocconcino!

No vabbè … ma io dico perché??? perché nel fare questo lavoro si adotta questa tecnica per insegnare delle cose ai cani???

Mhhh è da prima che ci penso… e secondo me i motivi potrebbero essere diversi: in primis si pensa forse che il cane sia scemo, e che oltre ad essere scemo non capisca altro se non un bocconcino per muoversi; oppure che magari non sia poi così tanto scemo ma dispettoso, e quindi se non facciamo così non abbiamo altri strumenti per comunicare con lui, non ci ascolta; oppure, anche questo molto frequente, perché vogliamo che il cane faccia una cosa ora, subito, senza particolare sforzo da parte nostra, vogliamo un risultato, vogliamo che il cane faccia questa cosa che gli stiamo chiedendo ora, e che lo faccia e basta, e che nel farlo lo faccia benissimo ovviamente!

E la differenza con un burattino mosso da fili?

Che poi io dico, ma forse forse questo modo di ragionare, figlio dei nostri tempi frenetici, non si riscontra per caso anche in tante altre situazioni, nei rapporti tra persone o nei rapporti per esempio tra genitori e figli?

Forse purtroppo sì ed è anche più comune di quello che si pensa.

Il genitore assente che poi quando torna deve portare qualcosa per forza al figlio sennò non riesce ad avere la sua attenzione, ma in fondo così facendo mette anche a tacere dei sensi di colpa legati al poco tempo a disposizione da condividere insieme. Oppure presentare lo smartphone al proprio figlio quando si è a tavola così evitiamo spiacevoli capricci. Ma allora tiriamo ed attiriamo i bambini a fargli fare quello che vogliamo con uno smartphone idem del bocconcino!

È una tecnica dell’esca che se vogliamo riscontriamo in tante situazioni, non ultima nei rapporti lavorativi. Non è un colpevolizzare ci mancherebbe, tutti purtroppo siamo schiavi del nostro tempo, è importante però a mio avviso la consapevolezza delle scelte pedagogiche che attuiamo.

Ma tornando al discorso sul cane… e se provassimo a fermarci? Voglio dire … a rallentare?

E se nel rallentare ci fermassimo un attimo ad osservare quell’essere a 4 zampe che quando va in giro annusa tantissimo, ragiona tanto, e prima di fare una pipì cambia posizione più volte, quell’amico a 4 zampe che è in grado di darci tanto amore, di capire le situazioni difficili, di entrare perfettamente e capire a mena dito le situazioni che avvengono in famiglia e nella nostra routine, che nel momento del gioco ci porta i peluche più disparati e poi si fissa con una pallina.

E se poi iniziassimo a chiederci dei perché, assumendo che possa avere una sua personale capacità di auto-determinazione ed iniziassimo a scoprire che lui sa perfettamente perché per esempio si fissa sempre con una pallina e non con una treccia ed un peluche, che sa perfettamente perché a volte la pipì in esterno la fa in un punto ed in altri punti no… che sa perfettamente che quando ci vede che abbiamo fretta sa che prima o poi tireremo fuori un bocconcino per guidarlo a fare qualcosa.

Scopriremmo che poche cose che il cane fa sono lasciate al caso, davvero pochissime!

Ecco. Guarda.

Ora magari potremmo iniziare a vedere lui, non il cane ma proprio il soggetto che avete davanti! Olivia, Ettore, Alice, Ginevra, Asia, Bernie… e molti altri.

Potremmo iniziare a vedere le sue intenzioni, quello che vorrebbe per lui, i suoi sogni, le sue intenzioni, i suoi desideri, la sua personalità… la persona cane. Allora forse potremmo capire che tanti comportamenti non sono dispetti, che tanti altri non sono casualità, ma forse tentativi di comunicare a suo modo qualcosa di importante per lui!

Ed allora potremmo capire veramente come entrare in relazione con il nostro cane, cosa sia importante che lui sappia fare, ma ancora prima chi è importante che lui diventi, come si sente, qual è la sua personalità e cosa sia importante lui sappia fare per stare meglio e vivere al meglio. Sul come… beh ci sono talmente tanti modi per insegnare delle cose al vostro cane che forse il bocconcino come esca ce lo possiamo risparmiare!

Il cane è molto di più di un bocconcino. La relazione, quello che potete insegnare e fare insieme al vostro cane è molto di più di una leccornia! Il modo in cui potete insegnargli delle cose può non necessariamente prevedere l’uso di un bocconcino! Con questo mio viaggio mentale non voglio colpevolizzare neanche il bocconcino, piuttosto l’uso sotto forma di esca che a volte si fa per scegliere la strada più comoda… ma forse anche la meno soddisfacente? Preciso inoltre che il mio discorso non è neanche riferito all’uso del bocconcino esca nelle attività più tecniche, quanto invece nel bocconcino esca utilizzato soprattutto nei cuccioli ed inteso come unica forma di insegnamento; intendo i bocconcini usati senza far riflettere il cane, a sproposito ed in eccesso.

Il cane è capace di mettere in atto strategie, e lo fa in continuazione! Proprio l’altro giorno mentre ero con un gruppo di cani e stavamo riagganciando al guinzaglio i cani dopo un momento di libertà ,tutti stavano tornando dal proprio proprietario a parte uno, un adolescente maschio taglia media particolarmente vivace che continuava a giocare con una cagnolina più grande di piccola taglia. La cagnolina dopo un po’, vedendo che il cane non tornava dal proprietario nonostante questo lo stesse chiamando, si è avvicinata lei al proprietario del cane adolescente, e questo ha potuto finalmente riagganciare il guinzaglio al cane. Il proprietario si è meravigliato quando ha scoperto che il comportamento della cagnolina non era stato casuale, ma che aveva riflettuto e gestito la situazione sapendo perfettamente cosa fare.

Molte volte vedo per esempio insegnare il piede al cane. Innanzitutto lo vedo insegnare a cuccioli di 3 mesi, cucciolini che proprio come età di tutto avrebbero bisogno tranne che di un insegnamento “al piede”, ma a parte questo il modo in cui viene insegnato mi lascia molto perplessa: tenendo sollevato il bocconcino sul petto la persona si fa guardare dal cane mentre cammina con il cane a fianco… ora… io dico… ma il cane si sta rendendo conto che sta camminando accanto al proprietario, che quasi quasi si prende anche di petto quello che incontra nel suo percorso? E veramente pensiamo che non ci sia un altro modo per insegnare al cane questa competenza?

Una cosa che mi piace tantissimo fare con le mie due cagnolone per esempio è girare in città con loro libere dal guinzaglio. Sono competenti, sanno quello che devono fare, si muovono bene nell’ambiente, riescono ad evitare i pericoli e soprattutto è una cosa che a loro piace tantissimo. Camminano davanti a me e non ho mai avuto l’esigenza di insegnarle il piede. Poi l’altro giorno mentre guardavo Alice libera camminare davanti a me ho iniziato a chiederle di camminarmi a fianco, di non precedermi di stare affiancata… è stato semplice, non c’erano bocconcini, solo comunicazione del corpo… relazione, fiducia, conoscenza, ed empatia.

Che poi diciamolo chiaramente… è un cambio di prospettiva, è un dare attenzione a chi abbiamo di fronte cercando di soddisfare non solo i nostri bisogni, quello che io voglio che il cane faccia, ma anche quello che noi possiamo fare per lui… è una morbidezza diversa di entrare in relazione, è un aumento di empatia… è un richiamo ad un rapporto con il cane forse più naturale ed atavico, e chissà che questo non possa comportare un modo diverso di vivere anche i rapporti interpersonali, di dare importanza al tempo, ed alla qualità delle esperienze che viviamo.

Non ho bisogno di vedere sempre i miei cani per sapere dove sono o cosa fanno, né di toccarli per sentirli… noi siamo molto di più, siamo insieme, e lo siamo veramente perché liberi di soddisfare, esprimere e vivere le nostre esigenze ed i nostri desideri valorizzandoci a vicenda, siamo molto di più un bocconcino… ed è un’esperienza bellissima che auguro a tutti quelli che vivono con un cane, di essere LiberInsieme a sei zampe!!!

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