Prove tecniche di trasmissione!!!

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In questo articolo vorrei approfondire la figura ed i compiti dell’educatore cinofilo che opera con approccio cognivito-zooantropologico. Al di là della difficoltà dei termini, chi è l’educatore cinofilo cz? E come può aiutare la relazione e la comunicazione con il vostro cane?

Troppo spesso riscontro che la figura dell’educatore è associata a quella di un professionista che insegna a fare attività con il cane, che insegna a gestire il cane a rispondere a comandi, e che fondamentalmente insegna al proprietario a controllare il cane nelle diverse situazioni. Io stessa prima di iniziare il mio percorso di formazione ero convinta di questo, eppure quando ho conosciuto la Siua e l’approccio cz mi sono subito accorta che si stava parlando di altro, anche perché non avrei in caso contrario neanche iniziato il percorso. Insegnare al cane a svolgere dei compiti e sviluppare delle abilità tecniche significa addestrare il cane, da qui la figura dell’addestratore.

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Cercare di capire chi è quel cane, la personalità, il carattere e sviluppare tutte le sue potenzialità come individuo, per renderlo un soggetto equilibrato e competente, in linea con l’ambiente nel quale vivrà, significa educare il cane, da qui la figura dell’educatore cinofilo con approccio cz; non a caso si parla di pedagogia cinofila. Cambiano gli obiettivi, le attività, e le modalità per insegnarle al cane. Operare in approccio cz significa semplificando al massimo cercare di capire le componenti caratteriali del cane, il suo essere come individuo ed inserire tasselli, attraverso la relazione con il proprietario, per renderlo un soggetto coeso e solido a livello interiore. Se prendiamo le costruzioni lego significa creare la giusta composizione per ottenere una costruzione solida, adattabile ed armoniosa! Appare evidente quindi come prima di poter insegnare a leggere e scrivere romanzi, e quindi a compiere attività più complesse, si debba partire dalla base … dal creare e potenziare la struttura!

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Quindi nello specifico cosa fa l’educatore cz? E cosa potrete fare durante un percorso pedagogico?

Con il rischio di essere riduttiva, possiamo dire che l’educatore cinofilo cz aiuta il proprietario in primis a capire la comunicazione del proprio cane, a leggere il perché di alcuni comportamenti, quindi a comprendere meglio la personalità di quel soggetto quattro zampe con il quale sempre più persone hanno la fortuna di condividere la propria vita. In un certo qual modo a volte l’educatore cz traduce le prove tecniche di trasmissione che il cane fa con il proprietario e viceversa!

Il cane ha una comunicazione diversa dalla nostra, dà molta importanza alle posture, alle posizioni che assume nello spazio rispetto agli altri soggetti, alla mimica facciale ed alle espressioni del volto. Comunica principalmente con le marcature ed usa moltissimo il cane olfattivo. La differenza di comunicazione porta spesso alcuni cani ad avere bisogno di scrivere in grassetto e di mettere messaggi modello cartelloni in giro per casa pur di farsi capire dal proprietario che, senza colpa, non li legge o li interpreta nel modo scorretto. Sono dei gap comunicativi che a volte i cani cercano in tutti i modi di colmare e vi giuro che a volte ci si impegnano tantissimo! Si impegnano più spesso i cani a leggerci di quanto non facciamo noi umani! Capire meglio quello che il nostro cane ci comunica significa conoscerlo sempre di più e quindi comprendere la sua personalità, soddisfare di più i suoi bisogni e farlo stare meglio! Diciamo che i benefici sono poi a cascata!!!

Spesso i proprietari mi chiedono di voler insegnare al proprio cane a fare qualcosa od a non fare una determinata cosa, ecco io credo che prima di questo (che pure si può inserire nel percorso pedagogico) sarebbe importante chiedersi chi è quel cane, cosa pensa, cosa ama e vorrebbe fare, e soprattutto perché fa o non fa una determinata azione. Partiamo dai perché, partiamo per esempio dal porci il dubbio che forse tanti dispetti non sono tali, ma manifestazione di una difficoltà, o voglia di comunicarci qualcosa. Se si parte dalle cause agiamo all’origine del problema… a volte mi capita di lavorare marginalmente sul problema (es. distruzioni in casa di un cane adolescente) per concentrarmi di più su quella che è la causa di quel comportamento, dando importanza alle intenzioni a monte del comportamento stesso.

La gran parte del lavoro all’inizio quindi sta proprio nella ricerca dei perché, e nel capire chi è il soggetto che abbiamo di fronte, partendo proprio dalla sua comunicazione.

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Perché è così complesso leggere la comunicazione del cane?

Perché è molto diversa dalla nostra, perché è varia e complessa e purtroppo troppo spesso ancora banalizzata e schematizzata da retaggi culturali, perché un comportamento può avere una marea di intenzioni comunicative, il chè rende tutto ancora più difficile!

Pensiamo al comportamento di monta che spesso purtroppo viene ancora scambiato solo per “dominanza” quando invece, per la mia esperienza, riscontro avere tantissimi significati anche molto diversi tra loro… dal cercare di attivare l’altro a fare qsa, al bloccarlo, al possesso, allo scarico emotivo, alla gestione e molti altri; pensiamo poi all’invito al gioco che un cane può usare in una situazione sociale senza in realtà alcuna intenzione di gioco, lo fanno spesso le femmine con maschi insistenti, la femmina si inchina cercando di slittare il maschio su un gioco, la vera intenzione è però chiedere al maschio di smettere il corteggiamento.

Un’altra difficoltà nel cercare di capire chi è quel cane è a volte il pensiero ed il timore del proprietario che il cane diventi dominante o possa dominare, come se chi si prende in casa un cane si preoccupi subito che lo stesso possa diventare un bullo di quartiere o al contrario qualcuno da dominare!!! Questo a volte falsa la lettura da parte del proprietario di quel cane oltre che limita un rapporto spontaneo con il proprio cane. Sento proprietari che provano a schiacciare il cane, che non lo fanno uscire o mangiare per primo, cuccioli che vengono fatti camminare a gamba o dietro perchè sennò diventano dominanti, che non devono essere coccolati troppo, che non devono salire su letti o divani per stare più bassi. A volte la cosa più divertente (benchè di divertente ci sia poco) è vedere la faccia del cane che guarda il proprietario in questi momenti per dirgli “vabbè sei strano eh… però se per te è importante lo faccio!!!”. Anche in questo caso è ovvio che delle regole siano importanti, ma preoccupiamoci prima di capire chi è quel cane, di viverlo appieno, per poi inserire nel percorso degli aspetti importanti in linea con il suo carattere.

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Un altro limite alla comprensione del proprio amico a quattro zampe a volte è non vedere il nostro cane ma, l’idea che abbiamo di lui, o chi vorremmo lui diventasse. Così un cane timido ma solido caratterialmente che esige una comunicazione elegante, raffinata, e moderata viene continuamente portato a socializzare in mezzo a tante persone od in area cani perché a tutti i costi vorremmo avere un cane super allegro e socievole!

Dopo la prima fase di valutazione del profilo caratteriale del soggetto l’educatore cz preparerà un progetto pedagogico su misura per quel binomio cane-proprietario andando a mitigare degli eccessi e soprattutto a potenziare gli aspetti di debolezza e quelle che costituiscono o potranno costituire per il cane delle difficoltà. Qui viene il difficile! Perché stendere un progetto pedagogico su quello che si vede può essere complesso ma ancora di più è prendere in considerazione quelle che possono essere le potenzialità di quel soggetto sia in senso positivo che negativo. Può sviluppare una comunicazione eccessiva? Potrà trovarsi in difficoltà in determinate situazioni? Gli aspetti emotivi avranno dei risvolti nel rapporti con il proprietario? Queste e molte altre domande sono alla base di un lavoro per me stupendo ed affascinante! Poi e solo poi si potranno inserire anche le famose attività più tecniche che non a caso sono proprie dell’età adulta, proprio perché si dà per scontato che tutta la parte educativa sia stata affrontata dal cane in fase evolutiva, quindi da cucciolo fino ai due anni, proseguendo il lavoro impostato dalla mamma in cucciolata!

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Si parte dal capirsi di più, dal cercare di capire meglio chi si ha di fronte, rendendo le prove tecniche di trasmissione non più solo delle prove, ma dei messaggi compresi e condivisi da cane e proprietario!

Da questo si sviluppa un percorso insieme di crescita e miglioramento per aumentare il benessere del cane e del proprietario, questa (e non solo…!) è educazione cinofila con approccio cognitivo-zooantropologico!

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